Mi presento

Che sia
tra i drappeggi labirinfiniti
d’una notte come tante altre
che mi sarà dato
di trovare il perfetto nulla?
 
A passeggio con sanguinose,
ridanciane malignità
tento di somigliare
alla sabbia che calpesto.
 
La lontana domenica estiva di un bimbo,
accompagna l’inganno dell’essere
scivolarmi tra le dita:
la mia assenza fuori dal tempo.
 
Si affannano luci d’ogni tipo, curiose,
ognuna vuole accecarmi per prima.
Non sanno che per loro
non ci sono più occhi.
 
Rumori in cambio di suoni,
voilà ma damnation!
 
Senz’A. l’o-sceno