Appari, ti prego. (Silvae II)

Appari, ti prego.

Nulla, mio eterno amico: producila!

Ch’io possa respirare la sua stessa aria,

affannarmi ad inalare l’orrido me

che piange in lei.

Cervello mio,

creatore di tragedie,

lascia questo corpo!

Maledetta, oscena massa:

lascia che si pieghi sotto il suo peso.

E tu, sguardo,

abbandona la luce,

chè il non-essere

t’è più affine.

Abbandonatemi tutti,

ch’io torni inorganico,

dissolto in me.