I
Rivivi in ogni spasmo del tempo
in ogni diastole del pensiero,
sei la falsa quiete del fumo sinuoso.
Che questi versi
ti siano prigione!
Qui un giorno troverò la tua morte
e allora potrò lasciarti andare.
Questa o qualunque altra
successione di parole,
poco importa:
mi affanno a definirti,
affinchè tu sia fuori e dentro
in un ovunque meno meschino.
Ora sei parola e non più
lo stesso parlare,
vissuto e non più vita.
Ora sei qui e io non posso più rimanere,
ma sto chiedendo senza dare, come sempre.
Lascia che ti parli, in cambio
dei miei anni a venire:
[…]
II
E’ che sono stanco di amare
di amplessi con l’invisibile
di strade che portano tutte alla stessa nebbia.
La realtà è solo un’interferenza della memoria
per uno
come
me.