“Gli altri, quindi io.” Considerazioni in sbadata forma di sonetto.

 

Silenziodioso, sangue di sigaretta;

si deve decapitarsi per riposare.

Comunanza nella frivolezza,

ecco cosa attanaglia questa rivolta!

 

E’ un bisogno di bisogni,

caro il mio Sole raffreddato e imbelle,

siamo, tanto per fare,

ma che mai si faccia troppo. Mai.

 

Oh madri di quest’orbe troppo studiato,

trattenete i vostri aborti in grembo

prima che diventino umani.

 

Parlo affinché non mi s’intenda,

ma (mi) parlo perché si sospetti,

ci si confonda. In realtà?

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