Hai perso,
dolcissima,
tutti i luoghi;
fuorché quell’intercapedine squisitamente estiva tra la spinta degli occhi e la merda luminoso-vacanziera che si chiama e chiamiamo e chiama riposo. E’ un gioco fenomenologico, infine: capire se si apra tra cristallino e retina o tra intenzione e residuo.